Il Papa: sradicare il flagello atroce della schiavitù
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- Creato: 23 Agosto 2021
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Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano
L’obiettivo della Giornata odierna, istituita dalle Nazioni Unite, è quello di imprimere nella memoria di tutti i popoli il ricordo della tragedia del commercio degli schiavi. Ma anche di commemorare quanto accaduto nella notte tra il 22 e il 23 agosto del 1791. In quel frangente storico sull’isola di Santo Domingo, oggi Haiti e Repubblica Domenicana, ha inizio la rivolta guidata dal generale Toussaint Louverture, ex schiavo, che segna un punto di svolta nella battaglia per l’abolizione della tratta transatlantica degli schiavi.
La schiavitù, un crimine enorme
La rivolta guidata dal generale Louverture è il primo atto di una serie di eventi che portano poi all’epilogo di un’era buia, in cui uomini, donne e bambini vengono comprati e venduti. Tra il XV e il XIX secolo milioni di giovani africani sono strappati alla loro terra e vengono deportati nelle Americhe. Vengono stipati nelle navi in condizioni disumane. Molti muoiono durante la traversata, molti altri vengono costretti a lavorare nelle piantagioni di caffe, di cotone, di canna da zucchero. La tratta degli schiavi è una ferita indelebile. Papa Pio II, scrivendo nel 1462 a un vescovo che partiva per una missione nell’attuale Guinea Bissau, definisce la tratta un “crimine enorme”, “magnum scelus”.
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