Polonia-Bielorussia: "Al confine per i richiedenti asilo la situazione è raccapricciante"
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- Creato: 01 Ottobre 2021
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"La situazione dei richiedenti asilo al confine tra Polonia e Bielorussia è raccapricciante, i diritti umani non esistono più: il governo polacco li considera migranti irregolari e gli agenti di frontiera sono autorizzati a respingerli verso la Bielorussia. Riceviamo anche denunce di smartphone distrutti. I poliziotti costringono queste persone ad andare addirittura verso una zona boscosa tra Polonia, Bielorussia e Lituania dove solo persone esperte sanno orientarsi. Senza i cellulari, i profughi non possono chiedere aiuto e così si perdono: a volte vengono tratti in salvo, a volte trovati morti". E' questo il racconto che Olga Bibbiani fa all'Agenzia Dire.
I volontari non possono neanche avvicinarsi ai profughi. Origini italiane, da qualche anno residente a Varsavia, Bibbiani si è laureata in Sociologia e quando non lavora, fa la volontaria per i tanti migranti che bussano alle porte dell'Europa: "Sono sempre gruppi piccoli, di massimo trenta persone. La Polonia rappresenta un Paese di transito per raggiungere altri Paesi dell'Unione Europea. Tra loro ci sono iracheni, yemeniti, iraniani, siriani e ora anche parecchi afghani", segno della crisi che è scoppiata 5.000 chilometri più a Est, nel Paese centro-asiatico dopo la presa del potere il mese scorso a Kabul da parte dei talebani. Con l'inverno alle porte, ai volontari come Bibbiani le autorità vietano di raggiungere i profughi appena arrivati: "Non possiamo neanche avvicinarci, figuriamoci dargli cibo, acqua e vestiario. Non lasciano passare neanche i medici".
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