Ucraina. «Sono russa, per voi è un problema?». E Kseniya apre casa ai fratelli ucraini

profughi accolti xL’accoglienza non ha bandiere, se non quella della pace. Non ci sono amici e nemici, davanti al dramma della guerra, ma solo uomini con il loro carico di fatiche. È in quest’ottica che Kseniya Forte, russa d’origine, ha aperto la sua casa di Torre de’ Picenardi, in provincia di Cremona, a due donne e due bambini ucraini in fuga dalla guerra. Un gesto da leggere nell’ottica della speranza. «Non abbiamo accolto ucraini o russi – commenta Kseniya –. Abbiamo accolto persone, che in questo momento hanno bisogno».

Quasi si stupisce della lettura che si fa della sua vicenda: una donna russa, con due figli, che accoglie una famiglia ucraina. «Quando è scoppiata la guerra ho pensato cosa era possibile fare oltre alle parole, quale gesto concreto – continua Kseniya – avrei potuto mettere in atto insieme a Leonardo e a Nicole, che hanno 9 e 13 anni. Ne abbiamo parlato e così ho deciso che potevamo ospitare, in uno spazio indipendente di casa nostra, persone che scappavano dai bombardamenti».
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