LA REALTA' DEI COETANEI ARABI CRISTIANI

“In Israele è importante visitare i luoghi santi ma ancora più importante è incontrare la comunità cristiana che vive e si impegna qui e che discende direttamente dalla chiesa delle origini: si tratta di arabi, per lingua e cultura, che non si sono ‘convertiti’ ma che sono sempre stati cristiani e hanno testimoniato la loro fede per secoli, dall’inizio del cristianesimo”. A spiegarlo alla decina di ragazzi dell’Agorà del Mediterraneo che sono in pellegrinaggio in Terra Santa dal 14 al 21 aprile insieme agli atleti del Csi è Shadi Abu-Khadra, esperto di pedagogia e comunicazioni sociali. “In Israele gli arabi cristiani sono concentrati a Nazareth e Haifa – informa Shadi – ma appartengono a tredici chiese diverse, ognuna con il suo vescovo, e in totale sono 120.000, il 2 per cento appena della popolazione. A Nazareth, comunque, su 60.000 abitanti, 30.000 sono cristiani e sono molto importanti anche per la comunità civile. In città gestiscono per esempio undici scuole e tre ospedali”. I giovani nelle parrocchie ci sono e si impegnano nelle attività pastorali senza dividersi per appartenenze ecclesiali, “ma – dice Shadi - abbiamo il problema dell’abbandono delle attività pastorali da parte dei ragazzi che hanno finito la scuola ed entrano nel mondo del lavoro. Occorrerebbe una pastorale, rivolta a quei giovani che non vengono spontaneamente da noi e si rendono disponibili.
Fonte - SIR -