La forza del dialogo

cristianesimo-2“La Chiesa latina cattolica di Costantinopoli da Bisanzio ad oggi – Una presenza della carità in oriente”: è il titolo del volume scritto dal direttore di Caritas Turchia, Rinaldo Marmara, che è stato presentato oggi ad Istanbul, presso la sede del Vicariato patriarcale siro cattolico, alla presenza del patriarca dei sirocattolici, Ignatius Yusuf III Yunan, di mons. Yusuf Sag, vicario patriarcale dei sirocattolici e presidente di Caritas Turchia. Tra gli ospiti insieme ai rappresentanti delle diverse confessioni cristiane e religioni presenti in Turchia, alle autorità civili locali ed internazionali anche mons. Giuseppe Merisi, che ha portato a Caritas Turchia il saluto e l’incoraggiamento di Caritas Italia, di cui è presidente. L’incontro di oggi è servito anche a ricordare l’operato di Caritas Turchia a servizio di migranti e rifugiati, delle fasce più deboli della popolazione locale e per affrontare le ricorrenti emergenze che colpiscono il Paese, come il recente terremoto che ha messo in ginocchio la città di Van, nell’est della Turchia.

L’opera di Caritas Italia. Un impegno che si avvale della collaborazione permanente di Caritas Italia come spiegato al Sir dal responsabile dell’Area internazionale, Paolo Beccegato: “Attualmente l’intervento più consistente in atto è quello post terremoto di Van che ci impegna, al fianco di Caritas Turchia, con una somma di 107 mila euro con la quale sosteniamo un progetto più ampio di 320 mila euro. Siamo attivi nella distribuzione di aiuti e stiamo verificando anche qualche prospettiva di rilancio e di ricostruzione di una scuola. Sul territorio di Van abbiamo 6 operatori che seguono tutte questi progetti. L’impegno – aggiunge Beccegato – non si ferma solo alle emergenze ma va a toccare ambiti quali quello dei migranti e dei rifugiati. In Turchia è molto forte la presenza di rifugiati curdi come anche da zone caucasiche, dall’Afghanistan e dall’Iraq. La Caritas Turchia, con il nostro sostegno, li accompagna nell’assistenza, anche legale, facendo riferimento all’Ufficio Onu per i rifugiati”. Altro grande capitolo di intervento è quello dell’assistenza sociale. “In questo ambito sosteniamo casi di povertà, soprattutto di anziani e disabili. Di questi ultimi sono in piedi progetti a favore di bambini autistici e di adolescenti a rischio. Alcune attività sono portate avanti direttamente da Caritas Turchia altre si avvalgono della collaborazione delle Caritas diocesane”. “Il nostro – sottolinea il responsabile Caritas - non è solo un accompagnamento economico ma aiutiamo anche nella progettazione e nella realizzazione delle idee”. Due i progetti messi in campo da Caritas Turchia “grazie all’aiuto di Caritas Italia che - riferisce Beccegato - ha lavorato alla realizzazione di due piani strategici, con le priorità accennate poco fa, il primo dal 2008 al 2011 ed il secondo, dal 2011 al 2015. Per questo motivo siamo tra le pochissime Caritas nazionali che affiancano quella turca in modo permanente. La nostra collaborazione – conclude – non è nuova ma nasce dal 1999, anno di un disastroso terremoto”.

Carità, fonte di dialogo. “Siamo felici di essere qui in Turchia per incoraggiare la Caritas locale e la Conferenza episcopale nel ricordo, tra gli altri, di mons. Luigi Padovese e di don Andrea Santoro – spiega al Sir mons. Giuseppe Merisi, presidente di Caritas Italia -. La carità è importante per promuovere il dialogo. Benedetto XVI, nel suo discorso per il 40° di Caritas Italia, raccomanda di tenere raccordate fede e carità con pazienza e impegno. Poi è chiaro che la vicinanza e l’attenzione agli ultimi è un elemento costitutivo del rapporto e del dialogo con gli altri. Stare in dialogo significa anche essere attenti alle esigenze ad ai bisogni degli altri nella logica della verità e della carità”.

© www.agensir.it - 4 gennaio 2012