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ISRAEL JERUSALEM WAY OF THE CROSSSostenere, incoraggiare e far conoscere le ricchezze e le difficoltà delle comunità cristiane di Terra Santa, per creare una maggiore solidarietà tra le Chiese locali e quelle occidentali e per contribuire alla costruzione di una pace giusta per tutti gli abitanti di questa terra: è quanto si propone l’Holy Land Coordination (Hlc), Coordinamento dei vescovi di Nord America e Ue per la Terra Santa, che si ritroverà a Gerusalemme, dal 7 al 12 gennaio, insieme all’assemblea degli ordinari cattolici di Terra Santa (Acohl), per il loro tradizionale incontro. L’iniziativa, infatti, si svolge, dal 1998, ogni anno in gennaio, su mandato della Santa Sede, e con l'organizzazione della Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles.

Una visita attesa. “Questo incontro - dichiara al SIR padre Pietro Felet, segretario generale dell’Achol - è stato chiesto dall’allora patriarca Michel Sabbah affinché le chiese locali potessero sentire la vicinanza delle chiese sorelle dell’Occidente. Si tratta, per questo motivo, di un evento molto importante per i pastori delle Chiese di Terra Santa e per i loro fedeli che apprezzano molto la visita che i rappresentanti dell’Holy Land Coordination fanno alle loro parrocchie e comunità”. Com’è tradizione, ormai, l’incontro di gennaio si apre con la visita dei vescovi occidentali a varie parrocchie e comunità sparse nel territorio: “quest’anno – spiega il Segretario generale - le visite, fissate l’8 gennaio, saranno a Nablus-Rafidia, alla comunità siro-cattolica di Gerusalemme e a Gaza. Siamo riusciti ad ottenere il permesso per entrare nella Striscia dove la piccola parrocchia locale si sta preparando al meglio per accogliere una delegazione dell’Hlc, che sarà composta da 8 vescovi, da alcuni laici e sacerdoti e guidata dal nunzio apostolico, padre Antonio Franco”.

L’agenda dei lavori. I lavori entreranno nel vivo, lunedì 9 gennaio, quando il patriarca latino di Gerusalemme, Fouad Twal, illustrerà la situazione dei cristiani in Terra Santa, cui farà seguito una tavola rotonda con rappresentanti diplomatici di diversi Paesi dedicata alle prospettive di pace in Medio Oriente. Tra i temi in discussione, afferma padre Felet, “anche la primavera araba e l’impatto che questa potrebbe avere su Israele e Palestina. Davanti ai sommovimenti in atto in diversi Paesi della Regione, infatti, non mancano i timori. A parlarne, pertanto, saranno voci israeliane e palestinesi, che rappresenteranno i vari punti di vista”. Altro argomento sul tappeto, aggiunge il Segretario generale, “è la violenza crescente dei coloni israeliani verso i palestinesi, cosa che suscita non poca preoccupazione nel Governo israeliano e frustrazione tra gli stessi palestinesi”. Un tema particolarmente a cuore alla Chiesa di Terra Santa, e in agenda lavori dei vescovi Usa e Ue, è quello della crisi abitativa e segnatamente “i problemi connessi all’affitto, al restauro, alla costruzione di appartamenti”. Spiega padre Felet: “le chiese locali hanno come urgenza cui far fronte quella delle famiglie che hanno limitate risorse economiche o che sono alloggiate in condizioni molto precarie. E’ necessario offrire loro una sistemazione adeguata e questo presuppone l’adeguamento, il restauro di tutti quei vecchi nuclei abitativi che la Chiesa possiede. Cosa non facile. La Custodia di Terra Santa, per esempio, ne ha 400 all’interno della città vecchia. Affittare una casa è praticamente impossibile per il costo degli affitti, e questo vale sia per i palestinesi che per gli israeliani. Impossibile anche costruire nuove case dato l’alto prezzo della terra”.

L’urgenza della testimonianza. Il programma prevede, inoltre, incontri con alti rappresentanti del Governo israeliano, col sindaco di Haifa, e visite all’arcivescovado greco-melkita guidato da padre Elias Chacour e al villaggio di Ibillin, in Galilea, dove si svolgerà un momento di incontro e di dialogo interreligioso con ebrei, musulmani, drusi e bahai. “Dopo le visite dell’Hlc degli anni scorsi – conclude padre Felet - abbiamo notato un aumento della sensibilità di tante Chiese e dei loro fedeli verso la Terra Santa. Il nostro auspicio è che chi visita la Terra Santa possa testimoniare quanto visto e sentito e raccontare i desideri, le attese ed i bisogni della Chiesa locale. I frutti non tardano ad arrivare e sono visibili in tanti gemellaggi, azioni solidali, progetti benefici che coinvolgono diocesi, parrocchie, gruppi e movimenti di tante parti del mondo”. La visita dell’Hlc 2012 si chiuderà, il 12 gennaio, a Gerusalemme, con la pubblicazione di un documento finale nel corso di una conferenza stampa.

a cura di Daniele Rocchi, inviato SIR Europa a Gerusalemme

© www.agensir.it - 6 gennaio 2012