Monsignor Bizzeti. «Essere vescovo in Turchia rafforza la mia fede»

Paolo Bizzetti gesuita 70 anni vicario apostolico d AnatoliaIncontro con il vicario apostolico d'Anatolia arrivato a Iskenderun cinque anni dopo l'omicidio di Padovese. «Non facciamo proselitismo, ma puntiamo a farci conoscere. C'è interesse tra i giovani»
Una casula e una stola. Poi un messale, una stilografica, un paio di occhiali. La sede del vicariato apostolico di Anatolia è anche episcopio, convento, parrocchia, centro di accoglienza per pellegrini e studiosi, centro studi biblico-patristico, sede centrale della Caritas e tante altre cose. Sono quegli oggetti, però, raccolti in una piccola teca della cappella, il polo magnetico del luogo. Appartenevano a monsignor Luigi Padovese, vicario apostolico dell’Anatolia dall’11 ottobre 2004 al 3 giugno 2010, giorno in cui fu assassinato dal suo autista, Murat Altun. Un delitto crudele (monsignor Padovese fu decapitato) su cui non è mai stata fatta piena luce, perché Altun soffriva di disturbi mentali ma negli ultimi tempi aveva anche seguito un percorso di radicalizzazione islamica. Una ferita profonda per i cristiani di Turchia, che si è riaperta l’estate scorsa quando il giovane killer è uscito dal carcere dopo aver scontato una pena assai mite.

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12.01.2018