Afghanistan Padre Scalese racconta la missione in Afghanistan. Segno piccolo ma visibile - L'Osservatore Romano

privat giovanni scalese afghanistan«L’Afghanistan è stato completamente distrutto, non solo materialmente, da questa interminabile guerra. La gente è stanca e ha paura. Da alcuni segnali sembrerebbe di capire che entrambe le parti in causa, il governo e gli insorgenti, si rendano conto di
non avere la forza per imporsi e, quindi, sentano il bisogno di giungere a un accordo. Per questo bisogna pregare molto perché la situazione si evolva in modo positivo». È quanto ha affermato in un’intervista al Sir padre Giovanni Scalese, religioso barnabita al quale Papa Francesco, nel 2015, ha affidato la missione sui iuris in Afghanistan, paese in cui si combatte una guerra contro i talebani, Al-Qaeda e jihadisti di ogni genere. Proprio, sabato scorso, un’ondata di attentati che ha colpito Kabul e le province di Farah e Helmand ha causato la morte di almeno 26 persone, fra cui moltissimi militari, e numerosi feriti. In questo scenario, il religioso considera «quanto mai opportuna» la giornata di preghiera e digiuno per la pace di venerdì scorso, indetta da Papa Francesco.