Romania Per il patriarca Daniel vanno riscoperte le potenzialità dei villaggi. Città in soccorso delle aree rurali
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- Creato: 24 Maggio 2019
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Gemellaggio delle parrocchie più ricche dei centri urbani con le parrocchie più povere delle zone rurali al fine di offrire fraterno incoraggiamento spirituale e materiale, espresso quest’ultimo attraverso donazioni di denaro, cibo, abbigliamento, oppure cose utili alla manutenzione delle chiese o all’attività socio-pastorale: è la prima delle sette proposte concrete fatte giorni fa dal patriarca di Romania, Daniel, in occasione della conferenza che ha riunito il clero ortodosso di Bucarest e di Ilfov.
I lavori del convegno pastorale missionario dell’arcidiocesi si sono svolti nel contesto della manifestazione «2019 – Anno solenne del villaggio romeno». Nel palazzo patriarcale della capitale, oltre al primate della Chiesa ortodossa, erano presenti fra gli altri i vescovi vicari di Ploieşti, Barlaam, di Sinaia, Girolamo, e di Prahova, Timoteo, e più di ottocento membri del decanato di Bucarest e del distretto di Ilfov tra cappellani delle istituzioni caritative (ospedali, istituzioni sociali), delle scuole e dell’esercito, oltre a preti responsabili dei cimiteri statali.
Nel suo discorso, Daniel ha parlato della spiritualità del villaggio romeno e della sua situazione attuale: «Oggi il villaggio romeno è in un certo modo mortificato tra idealizzazione nostalgica e abbandono pratico, tra identità tradizionale e sopravvivenza precaria. Le aree rurali coprono l’87,1 per cento del territorio e circa il 45,7 per cento della popolazione vive nelle campagne. Il potenziale agricolo della Romania è molto alto, ma la terra non è coltivata in modo efficace. È una nazione con una terra ricca, ma con molti contadini poveri. Ci sono tanti terreni agricoli ma sparpagliati, tanta speranza ma pochi modi per lavorare in maniera efficace e valorizzare il raccolto ottenuto. In numerosi villaggi si pratica un’agricoltura di sopravvivenza, mentre alcuni sono spopolati o addirittura abbandonati e stanno lentamente scomparendo dalla mappa geografica della Romania», ha concluso con preoccupazione il patriarca.
Come fermare questa crisi? Daniel ha sottolineato l’importanza di valorizzare la cultura del luogo, esortando a organizzare delle biblioteche attraverso la donazione di libri e a concedere borse di studio agli studenti più meritevoli dei villaggi in modo che possano continuare la scuola nelle aree rurali e poi, eventualmente, in città. Tra le proposte, l’acquisto, la ristrutturazione oppure l’equipaggiamento di abitazioni con giardino, da parte delle parrocchie urbane, per utilizzarle come case per le vacanze e sviluppare attività a favore dei villaggi. Va poi dato aiuto concreto affinché i paesi di campagna mantengano e onorino la memoria degli antenati curando i cimiteri, le croci degli eroi, fornendo anche le informazioni per redigere monografie di ogni villaggio. I giovani vanno coinvolti in campi-scuola, pellegrinaggi, attività culturali, sociali ed educative, in collaborazione con i sacerdoti del villaggio, e incoraggiati a sviluppare progetti economici interessanti nelle aree rurali, come aziende agricole redditizie a conduzione familiare (zootecnia, ortaggi, frutta, apicoltura).
La conferenza è stata preceduta dalla divina liturgia e da un ufficio di intercessione celebrati nella cattedrale di San Spiridione il Nuovo dal vescovo vicario Barlaam, mentre alla fine dell’incontro è stato proiettato un film-documentario sul villaggio romeno realizzato da Trinitas, rete televisiva del patriarcato.
L'Osservatore Romano, 24-25 maggio 2019
I lavori del convegno pastorale missionario dell’arcidiocesi si sono svolti nel contesto della manifestazione «2019 – Anno solenne del villaggio romeno». Nel palazzo patriarcale della capitale, oltre al primate della Chiesa ortodossa, erano presenti fra gli altri i vescovi vicari di Ploieşti, Barlaam, di Sinaia, Girolamo, e di Prahova, Timoteo, e più di ottocento membri del decanato di Bucarest e del distretto di Ilfov tra cappellani delle istituzioni caritative (ospedali, istituzioni sociali), delle scuole e dell’esercito, oltre a preti responsabili dei cimiteri statali.
Nel suo discorso, Daniel ha parlato della spiritualità del villaggio romeno e della sua situazione attuale: «Oggi il villaggio romeno è in un certo modo mortificato tra idealizzazione nostalgica e abbandono pratico, tra identità tradizionale e sopravvivenza precaria. Le aree rurali coprono l’87,1 per cento del territorio e circa il 45,7 per cento della popolazione vive nelle campagne. Il potenziale agricolo della Romania è molto alto, ma la terra non è coltivata in modo efficace. È una nazione con una terra ricca, ma con molti contadini poveri. Ci sono tanti terreni agricoli ma sparpagliati, tanta speranza ma pochi modi per lavorare in maniera efficace e valorizzare il raccolto ottenuto. In numerosi villaggi si pratica un’agricoltura di sopravvivenza, mentre alcuni sono spopolati o addirittura abbandonati e stanno lentamente scomparendo dalla mappa geografica della Romania», ha concluso con preoccupazione il patriarca.
Come fermare questa crisi? Daniel ha sottolineato l’importanza di valorizzare la cultura del luogo, esortando a organizzare delle biblioteche attraverso la donazione di libri e a concedere borse di studio agli studenti più meritevoli dei villaggi in modo che possano continuare la scuola nelle aree rurali e poi, eventualmente, in città. Tra le proposte, l’acquisto, la ristrutturazione oppure l’equipaggiamento di abitazioni con giardino, da parte delle parrocchie urbane, per utilizzarle come case per le vacanze e sviluppare attività a favore dei villaggi. Va poi dato aiuto concreto affinché i paesi di campagna mantengano e onorino la memoria degli antenati curando i cimiteri, le croci degli eroi, fornendo anche le informazioni per redigere monografie di ogni villaggio. I giovani vanno coinvolti in campi-scuola, pellegrinaggi, attività culturali, sociali ed educative, in collaborazione con i sacerdoti del villaggio, e incoraggiati a sviluppare progetti economici interessanti nelle aree rurali, come aziende agricole redditizie a conduzione familiare (zootecnia, ortaggi, frutta, apicoltura).
La conferenza è stata preceduta dalla divina liturgia e da un ufficio di intercessione celebrati nella cattedrale di San Spiridione il Nuovo dal vescovo vicario Barlaam, mentre alla fine dell’incontro è stato proiettato un film-documentario sul villaggio romeno realizzato da Trinitas, rete televisiva del patriarcato.
L'Osservatore Romano, 24-25 maggio 2019