Giordania: Acs in aiuto dell’ospedale delle comboniane che cura bambini e madri siriane
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- Creato: 13 Giugno 2019
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Eugenio Serra e Matteo Petri – Città del Vaticano
Sono 25.000 l’anno i pazienti che normalmente cura l’ospedale di Karak, finanziariamente autonomo. Ma il flusso ininterrotto di profughi siriani costringe le suore a chiedere costantemente aiuto.
L’ospedale di Karak
“Il nostro ospedale è una piccola oasi al sud della Giordania. Siamo qui da più di 80 anni. Lavorano 85 persone, l’80% di religione musulmana. La struttura è un punto di incontro tra popoli, culture e religioni che lavorano fianco a fianco per la missione comune”, spiega a Vatican News suor Adele Brambilla, Superiora generale delle Suore Missionarie Comboniane fino al 2010 ed oggi responsabile delle infermiere dell'ospedale di Karak. La suora sottolinea che il servizio si rivolge alle persone più povere e disagiate della Giordania, che non hanno la possibilità di accedere all’assistenza medica.
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