Manifestazioni in trenta città, ma il premier difende la decisione dei giudici Polonia in piazza per l’Ue: in centomila contro la sentenza della Corte

polonia in piazzaVarsavia, 11. La Polonia dice no allo strappo con Bruxelles e rivendica le proprie radici europee. Migliaia di persone sono scese in piazza, ieri, in almeno trenta città polacche per manifestare a favore dell’integrazione europea. Un segnale forte, dopo la controversa sentenza della Corte costituzionale polacca sul primato della legge nazionale rispetto al diritto europeo.

Nei cortei, organizzati dall’opposizione, i cittadini hanno sfilato con candele accese, cantando l’inno polacco e l’Inno alla gioia, inno ufficiale dell’Unione europea. Decine di migliaia di persone hanno partecipato nel pomeriggio al corteo nella piazza del Castello di Varsavia, cuore storico della capitale, a seguito dell’appello lanciato giovedì scorso dal leader dell’opposizione ed ex presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk. «Vogliamo una Polonia indipendente, europea, democratica, rispettosa della legge e giusta. Questi principi sono oggi schiacciati da un potere privo di coscienza e moralità» ha detto Tusk. «Vogliono uscire dall’Ue, violare i diritti dei cittadini. Dobbiamo salvare la Polonia, nessuno lo farà per noi».

Molto diversa la linea seguita dal primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, che ha invece difeso la decisione dei giudici. «Il ruolo dell’Unione europea è sostenere lo sviluppo dei Paesi, senza imporre loro idee contrarie alla loro storia e identità e senza imporre loro soluzioni legali che siano incompatibili con il loro ordinamento giuridico» ha detto il premier polacco in un videomessaggio trasmesso durante la convention nazionale degli ultranazionalisti spagnoli di Vox.

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