Gli ortodossi russi in aiuto dei siriani

03-cristo-pantocratorA disposizione della popolazione colpita dal conflitto oltre 1,3 milioni di dollari

MOSCA, 2. La Chiesa ortodossa russa metterà a disposizione oltre 1,3 milioni per aiutare la popolazione in Siria che soffre a causa del prolungato conflitto. Lo ha reso noto il responsabile del servizio stampa del dipartimento sinodale per le opere caritative, Basile Roulinsky. Si tratta sostanzialmente di aiuti di prima necessità, tra i quali generi alimentari e prodotti igienici, che saranno distribuiti in varie zone del Paese. Il denaro è stato messo a disposizione grazie a una raccolta straordinaria in tutte le chiese del Patriarcato di Mosca, lanciata lo scorso giugno.
I fondi saranno inviati dagli organismi caritativi della Chiesa ortodossa russa direttamente al Patriarcato greco-ortodosso di Antiochia, che ha sede a Damasco. L’iniziativa era stata lanciata dallo stesso Patriarca Cirillo il 25 giugno, con un comunicato diffuso dal Dipartimento sinodale per l’informazione del Patriarcato di Mosca. Nel comunicato si legge che «una parte significativa del popolo siriano è composta dai nostri fratelli nella fede: nel centro della città di Damasco si trova uno dei più antichi Patriarcati ortodossi, quello di Antiochia». A causa, si aggiungeva, «della distruzione di edifici, infrastrutture, per la mancanza di cibo e medicine, molte persone sono state private del proprio tetto. Qualcuno si è rifugiato presso parenti, altri hanno trovato rifugio in aree speciali, e altri ancora sono dovuti fuggire nei Paesi vicini, dove spesso non c’era nessuno ad attenderli». Nel testo si specificava che «non è in nostro potere di fermare questa guerra, ma possiamo con tutta sincerità pregare per una rapida fine di essa e aiutare le persone che soffrono, tra cui i nostri fratelli cristiani». Il Patriarca Cirillo aveva assicurato che i fondi raccolti sarebbero stati versati sui conti del Dipartimento sinodale per la carità e il servizio sociale della Chiesa, che ha il compito di coordinare quest’opera caritatevole, per poi essere inviati al Patriarcato di Antiochia. «Sono sorpreso per la quantità di donazioni raccolte domenica 30 giugno nella nostra chiesa», ha detto il rettore di Santa Tatiana dell’Università statale di Mosca, arciprete Vladimir Vigilijanskij, Secondo le stime delle Nazioni Unite — citate dal Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca nelle scorse settimane — il numero delle vittime della guerra in Siria è di oltre 90.000, mentre un milione di cittadini hanno lasciato il Paese e sono diventati profughi. La Siria avrebbe perso circa ottanta miliardi di dollari nei due anni di guerra. Di particolare drammaticità della situazione in Siria si parla in una dichiarazione diffusa nei giorni scorsi dai primati e rappresentanti delle Chiese ortodosse locali, riuniti a Mosca per le celebrazioni del milleventicinquesimo anniversario del battesimo della Rus’, data fondamentale per l’avvento del cristianesimo nell’Europa orientale. «Oggi particolarmente drammatica — si sottolinea — è la situazione in Siria. Nel mezzo della guerra fratricida in corso, avviene uno sterminio di massa dei cristiani e dei membri di altri gruppi religiosi, che vengono scacciati dalle loro città e villaggi, dai luoghi dove per secoli hanno vissuto fraternamente fianco a fianco con i membri di altre tradizioni religiose» . Da qui, concludono i primati e i rappresentanti delle Chiese ortodosse locali, l’auspicio alla riconciliazione: «Facciamo appello a tutte le parti in conflitto e a quanti sono in grado di esercitare un’influenza politica sulla situazione. Fermate l’ondata di violenza e lo sterminio della popolazione civile! Imponete una moratoria sulle operazioni militari, affinché una soluzione pacifica del conflitto civile venga elaborata al tavolo dei negoziati».

© Osservatore Romano - 3 agosto