La Chiesa greco-cattolica rilancia la sua missione

propria-fedePer ricordare il 1025° anniversario del «battesimo» della Rus’, il cardinale Audrys Juozas Bačkis, arcivescovo emerito di Vilnius, ha presieduto le celebrazioni svoltesi a Kyiv in Ucraina, sabato 17 e domenica 18 agosto, nella veste di inviato speciale di Papa Francesco. La celebrazione, che ha una profonda motivazione storica — per il millennio del «battesimo» della Rus’, il 25 gennaio 1988, Giovanni PaoloII aveva scritto la lettera apostolica Euntes in mundum— è stata l’occasione per rilanciare la missione della Chiesa greco-cattolica. Il principato di Kyiv, nell’attuale Ucraina, si convertì definitivamente al cristianesimo alla fine degli anni Ottanta delXsecolo, dopo che il principe Vladimir il grande ebbe ricevuto il battesimo. Il cristianesimo era giunto ai popoli slavi orientali da Bisanzio. Per questo è sempre stato vivo il legame tra la Chiesa in Ucraina e in Russia e Costantinopoli. Un vincolo ricordato dalla Chiesa greco-cattolica ucraina con un pellegrinaggio in Turchia, nell’aprile scorso, di una delegazione, guidata dall’arcivescovo maggiore di Kyiv-Halyč, Sviatoslav Shevchuk, che è stata ricevuta dal patriarca ecumenico Bartolomeo I. Le celebrazioni per il 1025° anniversario sono iniziate sabato 17 agosto, con una preghiera guidata dall’arcivescovo Shevchuk, sulla collina di san Vladimiro. L’arcivescovo maggiore ha poi consacrato la cattedrale della risurrezione di Cristo e al termine ha ringraziato a nome della Chiesa grecocattolica in Ucraina, il cardinale Bačkis e tutti i lituani per la solidarietà dimostrata durante la persecuzione del regime sovietico. «Approfitto dell’occasione — ha detto l’a rc i v e -scovo Shevchuk rivolgendosi al porporato — p er soddisfare il desiderio di vescovi, sacerdoti, monaci e suore della Chiesa perseguitata. Hanno affidato il compito alla nostra Chiesa di esprimere gratitudine alla Chiesa cattolica in Lituania. Quanti dei nostri vescovi sono venuti là per rafforzare la loro fede e quanti libri di letteratura spirituale, di catechismi, di preghiere sono stati da voi stampati per nutrire con la Parola di Dio la fede del popolo ucraino. Adesso è giunto il miglior momento nella storia, quando, a nome dell’intera Chiesa, vogliamo dirle “grazie”». L’arcivescovo maggiore ha poi aggiunto che la presenza del cardinale lituano Bačkis ha un valore simbolico, perché il prossimo novembre si svolgerà proprio a Vilnius l’Eastern partnership summit, promosso dall’Unione europea. Il porporato era accompagnato da padre Justyn Boiko e da don Ihor Shaban, incaricato della Chiesa greco-cattolica per i rapporti ecumenici. Alla celebrazione hanno partecipato anche gli ucraini della diaspora, giunti in pellegrinaggio dal Brasile, dall’Argentina, dalla Polonia, dalla Russia, dai Paesi baltici, dagli Stati Uniti d’America, dal Canada e dall’Australia. Tra le iniziative promosse c’è anche un sinodo speciale della Chiesa greco-cattolica mentre il 10 agosto è partito il primo pellegrinaggio ecumenico in bicicletta.

© Osservatore Romano - 19-20-agosto 2013