La teologia corre da sola

hilarion-11MOSCA, 2. La creazione di un insegnamento in teologia concepito come gruppo di discipline autonomo per il diploma, la laurea e il terzo ciclo «consentirà di legalizzare il potenziale scientifico che esiste nell’ambito della teologia nazionale»: è il commento del metropolita di Volokolamsk, Hilarion, presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del patriarcato di Mosca, alla pubblicazione di un decreto del ministero dell’Istruzione e della Scienza della Federazione russa con il quale la formazione in teologia diviene una disciplina allargata e a sé stante nella preparazione alla maturità, alla laurea e alla specializzazione post-universitaria. Il provvedimento, riguardante l’approvazione della lista delle specializzazioni e degli orientamenti della formazione nell’insegnamento superiore, firmato il 12 settembre, è stato pubblicato una settimana fa sul sito del ministero. Secondo Hilarion, che è anche presidente del gruppo interministeriale di coordinamento della Chiesa ortodossa russa sull’insegnamento della teologia negli istituti superiori, nonché rettore della Scuola di dottorato e alti studi teologici «Santi Cirillo e Metodio», la componente scientifica del processo di insegnamento è «estremamente importante e più il livello è elevato più il ciclo di insegnamento va lontano. Il meccanismo così creato permetterà di valutare la qualità del lavoro di ricerca degli studenti di teologia del terzo ciclo». Ma il cammino teso al ritorno della teologia nello spazio universitario laico non è terminato: «La prossima tappa è la realizzazione delle condizioni per il riconoscimento da parte dello Stato dei diplomi conseguiti con la discussione di una tesi in teologia, come avviene in tutto il mondo. La creazione del Consiglio di dottorato accademico della Chiesa ortodossa russa, formato seguendo i requisiti esistenti nello spazio scientifico laico, è un passo in tale direzione. Noi continueremo a dialogare su questo tema con il ministero dell’I s t ru z i o n e e della Scienza». È stato proprio il dialogo costruttivo tra patriarcato di Mosca e ministero a consentire lo sviluppo della disciplina di Teologia nelle università statali. Un tema di grande attualità — sottolinea il metropolita — «nella misura in cui dipartimenti o sezioni di teologia aprano in numerosi istituti superiori suscitando grande interesse da parte di allievi e insegnanti. Posso parlarne in virtù della mia esperienza come docente all’Istituto scientifico di ricerca nucleare: fra i trecento e i quattrocento studenti assistono ai miei corsi». Nell’estate scorsa, il patriarcato aveva affidato a un gruppo di coordinamento interdipartimentale il compito di formulare la posizione ufficiale della Chiesa ortodossa russa. Fra le strutture chiamate a fornire il proprio contributo figurano il Consiglio pedagogico e metodologico sulla teologia e l’università ortodossa di scienze umane «San Tichon». Alla fase di consultazione hanno partecipato esperti del ministero dell’Istruzione e della Scienza. Alcuni di loro proponevano di istituire un gruppo di specializzazioni sotto la denominazione comune di «Filosofia, etica, scienze religiose, teologia», ma il patriarcato di Mosca si è opposto sostenendo che «la teologia, come scienza, si distingue radicalmente dalle altre citate discipline, comprese le scienze religiose, le quali si presentano come studio delle religioni, spesso da un punto di vista ateista».

© Osservatore Romano - 2-3 novembre 2013