La divina liturgia del giovedì santo celebrata dal Patriarca di Mosca Cirillo

La lavanda dei piedi torna fra i riti della Pasqua ortodossa russa

 Mosca, 18. Ripristinando dopo vari decenni, al termine della liturgia del giovedì santo, il rito della lavanda dei piedi, il Patriarca di Mosca, Cirillo, ha voluto sottolineare il dovere del cristiano "di essere umile e di compiere onestamente la sua missione, qualunque essa sia". L'adempimento di tale dovere e gli onori che esso procura ad alcuni "non possono nascondere la verità immutabile dell'uguaglianza di tutti noi davanti a Dio". Una "visione", come l'ha definita Cirillo, che deve accompagnare il fedele in tutti i riti della Pasqua ortodossa che quest'anno si celebra domenica 19 aprile.
Giovedì scorso il Patriarca di Mosca, "in ricordo dell'umiltà del Signore Gesù Cristo", si è tolto il sakkos e l'omoforio e ha lavato i piedi a dodici sacerdoti. Nella tradizione bizantina, questo rito è accompagnato dalla lettura del Vangelo che riporta il gesto di Gesù:  il vescovo (in questo caso il Patriarca) legge le parole di Cristo, il sacerdote concelebrante quelle dell'apostolo Pietro e il diacono il commento dell'evangelista. La divina liturgia ha avuto luogo nella chiesa della Teofania, che fu cattedrale della diocesi di Mosca durante l'epoca sovietica. Il Patriarca era accompagnato dai vescovi ausiliari di Mosca. "Con il sacramento dell'Eucarestia e la forza dello Spirito santo - ha detto Cirillo alla fine del rito - noi partecipiamo non solo alla Mistica Cena ma anche a tutto ciò che Cristo ha compiuto". Come "facevano gli schiavi" - ha ricordato il Patriarca - durante l'Ultima Cena, in ginocchio, Cristo ha lavato i piedi ai suoi discepoli:  "Così - ha spiegato - ha mostrato come ogni uomo sia prezioso agli occhi di Dio".
Al termine della divina liturgia del giovedì santo, Cirillo ha benedetto il sacro crisma (myron), nella Chiesa ortodossa russa, prerogativa del Patriarca di Mosca e del metropolita di Kiev. Il sacro crisma, distribuito in tutte le diocesi, servirà per il sacramento della crismazione che segue il battesimo.

(©L'Osservatore Romano - 19 aprile 2009)