Papa per l’Ucraina: la missione umanitaria del Vaticano

2014 pro Russian unrest in Ukraine alternate wikimediaLa carità di Francesco raggiunge l’Ucraina. Una delegazione vaticana guidata dal card. Turkson ha svolto nei giorni scorsi un’importante missione nel Paese e avviato una serie di progetti umanitari per la popolazione colpita dal conflitto

Ucraina, terra di missione e speranza. Dal 14 al 18 novembre il card. Peter K.A. Turkson, prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, e mons. Segundo Tejado Muñoz, sotto-segretario, hanno svolto una visita nel Paese dell’Est Europa, con l’intento di verificare l’attuazione di alcuni progetti umanitari avviati e realizzati per volontà del Santo Padre, nell’ambito dell’iniziativa “Papa per l’Ucraina”. Con loro anche il nunzio apostolico nel Paese mons. Claudio Gugerotti, e altri presuli.

La visita alla popolazione

Prima tappa della missione è stata nelle regioni di Donetsk e di Kharkiv che hanno sofferto maggiormente per le operazioni militari iniziate nel 2014 e il conflitto che ne è seguito. Qui la delegazione vaticana ha incontrato alcune famiglie che hanno beneficiato dell’installazione di caldaie per il riscaldamento. Ha visitato il “Kramatorsk City Hospital”, un centro per il recupero psico-sociale dei bambini affetti da disturbi post-traumatici, al quale nell’occasione, sono stati donati macchinari per gli esami cardiologici; e ancora un centro sociale per poveri e senzatetto presso la chiesa dell’Assunzione di Maria a Kharkiv; infine una casa per ragazze madri nel sobborgo di Korotych.

Gli incontri

Il 17 e 18 novembre, il card. Turkson e mons. Tejado hanno incontrato, presso la Nunziatura Apostolica, rappresentanti delle autorità civili, del corpo diplomatico, degli episcopati della Chiesa romano-cattolica ucraina e greco-cattolica ucraina, preso parte ad un incontro di preghiera per la pace con i fedeli cattolici e celebrato la messa nella Concattedrale di Sant’Alessandro a Kiev. Infine, si sono recati presso la mensa per poveri e senzatetto, gestita a Kiev dalle suore di Madre Teresa di Calcutta, intrattenendosi con gli ospiti. Significativo è stato l’incontro con gli organismi di carità della Chiesa, nonché con le organizzazioni internazionali e locali, che hanno collaborato all’azione papale.

La solidarietà del Papa

Con il Progetto “Papa per l’Ucraina”, avviato nel giugno 2016, Papa Francesco ha voluto mostrare il suo affetto e la sua solidarietà a tutto il popolo ucraino e in particolare a quanti soffrono per il protrarsi delle condizioni drammatiche causate dalla guerra, senza alcuna distinzione di religione, confessione o appartenenza etnica. L’azione, affidata alla vigilanza del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, è stata realizzata in loco – attraverso la costante collaborazione della Nunziatura Apostolica – da un comitato tecnico situato a Zhaporizhia per il primo anno, e dal segretariato tecnico basato a Kiev per l’anno successivo, che per tutto il tempo hanno operato di concerto con gli organismi di carità della Chiesa e con le organizzazioni internazionali appositamente incaricate.

I risultati

Nell’arco di due anni, grazie a questo progetto, sono stati raccolti 16 milioni di euro - frutto della colletta realizzata in tutte le diocesi d’Europa e della donazione personale del Santo Padre - e  raggiunti circa 900 mila beneficiari, lungo tutta l’area delle operazioni militari e nei territori limitrofi, così come nelle aree con maggiore presenza di migranti (Kharkiv, Dnipropetrovsk, Zaporizhia, la regione e la città di Kiev).

I fondi sono stati impiegati, in particolare, in progetti di emergenza nei seguenti settori: preparazione per l’inverno, che nel Paese raggiunge spesso temperature vicino ai -25 °C (installazione di caldaie presso abitazioni private e famiglie; fornitura di coperture e abiti invernali; riparazione o rinnovamento di case, strutture educative e sanitarie) con più di 6 milioni di euro in favore di oltre 107 mila beneficiari. Salute (fornitura di medicinali, organizzazione di cliniche mobili, acquisto di apparecchiature medico-farmaceutiche): 2 milioni e mezzo di euro per oltre 400 mila beneficiari. Alimentazione e igiene (cibi a lunga scadenza e prodotti sanitari, alimenti per l’infanzia e pasti caldi per i poveri, prodotti per l’igiene di neonati e donne in gravidanza) con quasi 6 milioni di euro in favore di 319 mila persone, infine supporto psico-sociale per disturbi da stress post-traumatico (attività in strutture di riabilitazione, ristrutturazione di centri psicologici, assistenza psicologica a bambini e adulti) utilizzando più di 1 milione di euro per circa 15 mila beneficiari.

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