Francesco: non dimenticare le altre guerre, l'aiuto non si basi sulla "geografia"

papa ambasciatoriNel discorso rivolto ai nuovi ambasciatori di Pakistan, Emirati Arabi Uniti, Burundi e Qatar, il Papa sottolinea come la fraternità e l'appoggio umanitario debbano essere rivolti a tutta la famiglia umana senza distinzioni di sorta, aperta alle varie situazioni di ingiustizia come povertà, fame, accesso al mondo del lavoro: la guerra è sempre una sconfitta per l'umanità
 

Andrea De Angelis – Città del Vaticano

Forse qualcuno pensava "che la guerra in Europa fosse un lontano ricordo" e che i bambini europei avrebbero chiesto alle mamme cosa fosse, ma si sbagliava. Purtroppo devono chiederlo oggi che cos’è. Nel discorso agli ambasciatori di Pakistan, Emirati Arabi Uniti, Burundi e Qatar  per la presentazione delle Lettere credenziali, il Papa torna a parlare del conflitto in Ucraina, di quella “nube oscura della guerra calata sull’Europa dell’Est”. Lo fa ribadendo come “la Santa Sede continui a lavorare attraverso numerosi canali per favorire soluzioni pacifiche” e sottolineando l’importanza del servizio degli ambasciatori.

(Ascolta il servizio con la voce del Papa)

La nube oscura della guerra

Non esiste un periodo ideale per iniziare una nuova missione, un nuovo lavoro, ma “certamente state iniziando in un periodo particolarmente impegnativo”. Francesco si rivolge così ai nuovi ambasciatori all’inizio del suo discorso. Sottolinea come quel “senso di normalità” a cui sembrava si potesse tornare dopo due anni dall’inizio della pandemia, sia stato superato dalla guerra.

L’ultima volta che ho incontrato i vostri colleghi a gennaio, la famiglia umana stava cominciando a tirare un sospiro di sollievo, poiché ci stavamo lentamente ma indubbiamente liberando dalla morsa della pandemia. Sembrava che potessimo finalmente tornare a un certo senso di normalità, pur tenendo a mente le lezioni apprese negli ultimi due anni. Poi, la nube oscura della guerra è calata sull’Europa dell’Est, avvolgendo poi direttamente o indirettamente il mondo intero.

La guerra, prosegue il Papa, per la gran parte degli europei sembrava soltanto un ricordo, ormai lontano, anche grazie alla creazione di organizzazioni politiche volte a favorire la coesione delle comunità, a superare le divisioni. Oggi, però, sappiamo che non è così:

Dopo aver sperimentato gli effetti devastanti di due guerre mondiali e le minacce nucleari durante la guerra fredda, insieme a un crescente rispetto per il ruolo del diritto internazionale e alla creazione di organizzazioni politiche ed economiche multinazionali focalizzate sulla coesione della comunità globale, la maggior parte delle persone credeva che la guerra in Europa fosse un lontano ricordo. E si pensava ai bambini che forse domandavano alla mamma: “Mamma, cosa era la guerra?”. Ma non è stato così.

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