Sangue a Gerusalemme

I funerali dei soldati uccisi nellattentato REUTERSTEL AVIV, 9. Erano tutti ventenni i quattro soldati israeliani uccisi ieri nell’attentato a Gerusalemme per mano di un palestinese. Il terrorista, alla guida di un camion, ha travolto il gruppo di militari a una fermata degli autobus sulla Promenade di Armon Hanatziv, la passeggiata panoramica nel quartiere ebraico della città, un luogo molto frequentato anche dai turisti. L’attentatore è stato ucciso dalla reazione delle forze di sicurezza ma, prima di essere colpito, ha avuto il tempo di fare marcia indietro e ripassare sui corpi dei soldati caduti a terra nel primo impatto.
Le spaventose immagini dell’attacco hanno fatto il giro del mondo. In seguito all'attentato — il più grave degli ultimi mesi in Israele — nove persone sono state arrestate stamane dalla polizia. Fra le persone finite in manette, ha precisato una portavoce della polizia di Gerusalemme, figurano cinque congiunti dell’attentatore, Fadi Al Qanbar, che secondo il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, era un sostenitore del cosiddetto stato islamico (Is). «Secondo tutti gli elementi raccolti finora — ha detto ieri sera Netanyahu direttamente dal luogo dell’attentato, insieme al ministro della difesa, Avigdor Lieberman — l’autore è un sostenitore del cosiddetto stato islamico». «Sappiamo — ha proseguito il primo ministro prima di recarsi alla riunione del gabinetto di sicurezza convocata d’urgenza — che c'è un filo comune di attentati e certamente può esserci un legame con la Francia e Berlino e adesso Gerusalemme». Il premier ha fatto capire che sono già stati fatti i primi passi affinché simili circostanze non si ripetano e il consiglio di difesa ha deciso che saranno autorizzati arresti preventivi di sostenitori o di simpatizzanti dell’Is. Incidenti si sono verificati stamane nel rione di Jabel Mukab er di Gerusalemme, dove risiedeva il terrorista, e la polizia è stata costretta a intervenire. Secondo la televisione israeliana, è possibile che la casa del killer venga demolita e che il corpo non sia restituito alla famiglia. Inoltre, il livello di allerta in città e in tutto il paese è stato subito innalzato nel timore di ulteriori attacchi. Nella sua folle corsa, l'attentatore ha provocato il ferimento di altri 15 soldati: tre sono tuttora ricoverati in ospedale in gravi condizioni. Erano tutti cadetti giunti nella passeggiata panoramica di Gerusalemme nel contesto di un corso di aggiornamento culturale. Un portavoce di Hamas, il movimento islamista al potere nella Striscia di Gaza, citato dalla Bbc, ha rivendicato l’attacco, definendo «eroico» l’attentatore, e ha chiesto ai palestinesi di «intensificare la resistenza». Un altro portavoce ha detto che l’attacco «dimostra che l’Intifada iniziata nell’ottobre 2015 non è transitoria, ma è una decisione di ribellione del popolo palestinese finché non otterrà la liberazione dall’occupazione israeliana». I media israeliani hanno inoltre riportato un comunicato diffuso dal braccio militare di Hamas, le brigate Qassam, e in cui si dice che l’autore dell’attacco era stato recentemente rilasciato dalle carceri israeliane. Dopo l’attentato, indicano gli analisti, si fa strada la sensazione che l’Is stia cercando di inserirsi nel conflitto israelo-palestinese.

© Osservatore Romano - 9-10 gennaio 2017