Dopo settimane di tensione sulla spianata delle moschee

terra-santa-4TELAVIV, 15. Dopo settimane di tensioni, sembra tornare la calma a Gerusalemme est. L’alleggerimento dei controlli da parte della polizia israeliana negli ingressi alla spianata delle moschee è una diretta conseguenza del dialogo tenuto ieri ad Amman dal segretario di Stato americano, John Kerry, dal re di Giordania Abdallah e dal premier israeliano Benjamin Netanyahu.
Il capo della diplomazia americana ha poi riferito che il presidente palestinese, Mahmoud Abbas, ha confermato «il suo impegno alla non violenza e al ripristino della calma». Tra i passi pratici delineati dall’intesa di Amman non c’è stata solo la cancellazione delle restrizioni di età per l’ingresso alla spianata delle moschee, uno dei tre luoghi più sacri dell’islam, ma anche la rimozione dei due checkpoint, all’ingresso e all’uscita nel quartiere arabo di Issawiya, sempre a Gerusalemme est. Un altro effetto tangibile dell’intesa di Amman è stato il ritorno in Israele dell’ambasciatore giordano, ritirato poche settimane fa per protestare contro l’alterazione dello status quo sulla spianata delle moschee. Tuttavia, se la situazione resta sotto controllo a Gerusalemme, lo stesso non accade altrove: dozzine di giovani palestinesi hanno protestato nei pressi della barriera di separazione a Qalandiya, tra Israele e la Cisgiordania.

© Osservatore Romano - 16 novembre 2014