Dalla Vergine fiorisce l’albero della vita

liturgia bizantina c9f18b3a577fac907cdab5e2d4960651La solennità del Natale nella tradizione bizantina è scandita da una lunga serie di tropari che glossano e cantano il mistero centrale della nostra fede cristiana: l’Incarnazione del

Verbo eterno di Dio dallo Spirito santo e dalla santa Vergine Maria. Sono dei tropari appartenenti all’opera innografica dei grandi poeti teologi bizantini, da Romano il Melodo, a Germano di Costantinopoli, a Giovanni Damasceno, a Giuseppe l’Innografo fino all’innografa Cassianì.

I testi liturgici in primo luogo mettono in risalto come il Dio Creatore del cielo e della terra, è anche il Dio che si incarna, che si fa uomo, si fa piccolo: «Oggi nasce dalla Vergine colui che tiene in sua mano tutta la creazione. È avvolto in povere fasce come un mortale, colui che è per essenza intoccabile. Viene deposto in una mangiatoia, il Dio che in principio ha fissato i cieli. Si nutre di latte dalle mammelle, colui che nel deserto ha fatto piovere manna per il popolo. Invita i magi lo sposo della Chiesa. Prende i loro doni il Figlio della Vergine».
È questo un tropario che servendosi di immagini contrastanti sottolinea il farsi piccolo, la kenosi, del Verbo di Dio fattosi uomo. Molti dei testi liturgici mettono in parallelo la creazione dell’uomo e della donna nel libro della Genesi con l’opera della redenzione adoperata attraverso l’incarnazione e la nascita di Cristo. In modo speciale uno dei testi del vespro, che rapportiamo per intero, canta la salvezza dei padri caduti nel peccato e sciolti dal vincolo antico: «Rallegrati, Gerusalemme, fate festa, voi tutti che amate Sion. Oggi è stato sciolto l’antico vincolo della condanna di Adamo; ci è stato aperto il paradiso; il serpente è stato annientato: ora infatti egli ha visto colei che un tempo aveva ingannata, divenuta Madre del Creatore. O abisso della ricchezza, della sapienza e della scienza di Dio! Colei che aveva procurato la morte ad ogni carne, come strumento del peccato, è divenuta primizia della salvezza per tutto il mondo mediante la Ma dre di Dio, poiché da lei nasce bambino il Dio perfettissimo: con la sua nascita egli sigilla la verginità di lei, con le fasce scioglie le catene dei peccati, e sana con la sua infanzia le penose doglie di Eva. Danzi dunque tutta la creazione ed esulti, perché il Cristo è venuto per richiamarla dall’esilio, e salvare le anime nostre».

di Manuel Nin
© Osservatore Romano - 29 dicembre 2018