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Santi, beati e testimoni

30 luglio, San PIETRO CRISOLOGO Vescovo e dottore della Chiesa - Memoria Facoltativa Imola, ca. 380 – 450

pietro crisologoimmagine:
Una tela di Felice Giani (1758-1823), tra i massimi esponenti del neoclassicismo, posta nella sala della pinacoteca, racconta come avvenne la scelta di Pietro, diacono della chiesa di Imola, per la cattedra episcopale ravennate.   Il Liber pontificalis ecclesie ravennatis, documento importantissimo del IX secolo scritto dal sacerdote Andrea Agnello, è un testo che raccoglie le Vite dei vescovi di Ravenna da Apollinare fino al secolo in cui fu redatto il pontificale. Nella Vita
del Crisologo, Andrea Agnello, racconta, in forma agiografica, come avvenne la scelta di Pietro come vescovo della chiesa ravennate. Il Pontefice Sisto III, in sogno, avrebbe visto San Pietro e Sant’Apollinare i quali gli avrebbero chiesto di eleggere come vescovo il diacono imolese Pietro Crisologo: “Durante la notte al santo Sisto, vescovo di Roma, apparve in visione il beato apostolo Pietro, clavigero di Cristo, insieme col suo discepolo Apollinare e in mezzo a loro stava il beato Pietro Crisologo; avvicinandosi un poco il beato apostolo Pietro disse al santo papa Sisto: “Osserva l’uomo che sta in mezzo a noi e che noi abbiamo eletto: consacra questo e non un altro”. Perciò il papa, destatosi, subito di buon mattino ordinò che fosse introdotta tutta la gente con l’uomo che doveva essere consacrato” (traduzione a cura di Mario Piepaoli). Sisto III è raffigurato seduto sulla cattedra episcopale, dove ha la visione di Pietro che gli compare tra le nubi e gli indica il giovane inginocchiato ai suoi piedi mentre Sant’Apollinare posa la mano destra sulla spalla del Crisologo a conferma delle parole di Pietro.
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